non è ebraico - quindi universale - è un nome di comodo
viene da "uts" > è un posto che non si sa dove sia
è imparentato con Aya-ab (aramaico): dove sei (mio) padre?
gli esegeti non sono concordi sul quando è stato scritto
non è risolta la domanda "perchè il male?" ed esige una risposta!
Le undici cose per datare il libro (Alonso Shoekel)
presuppone il monoteismo (dopo il 500AC)
valore dell'individuo
non esiste fede nell'immortalità (quindi prima del ritorno dall'esilio)
elevato livello morale (quindi epoca tarda)
figura del satàn (quindi mondo persiano durante esilio)
adorazione degli astri (epoca di Manasse)
permette la poligamia
...
Epicuro parla del male (viene citato da Lattanzio)
«Dio - dice Epicuro - o vuole togliere i mali, ma non può; oppure può, ma non vuole; oppure non vuole e non può; oppure vuole e può. Se vuole, ma non può, è impotente; il che è inammissibile in Dio. Se può, ma non vuole, è invidioso; il che pure è alieno da Dio. Se non vuole e non può, allora è invidioso e impotente; e anche questo non può attribuirsi a Dio. Se vuole e può, il che soltanto conviene a Dio, allora da dove vengono i mali? o perché non li toglie?»
come la Crocifissione bianca di Chagall
il corpo è concavo - si lascia andare ma non riesce a cadere
la figura femminile dietro di lui, con la veste rossa
in un cielo tempestoso che avvolge la moltitudine dell'umanità
il più piccolo ai piedi - in blu quindi il colore della fede - il pittore
molti ne hanno parlato:
Jung: risposta a Giobbe
Recalcati: il grido di Giobbe
Bergman: il settimo sigillo
la tradizione babilonese lancia gridi simili a quelli di Giobbe verso Dio
Tukaram: un poeta indiano che cita i salmi
Racine
Goethe
Pascal: "i due libri più antichi sono Mosè e Giobbe"
Nietzsche: Requiem Aeternam Deo - dialogo tra l'uomo e Dio
I tre "amici" di Giobbe
Elifaz - l'uomo è peccatore per natura
Bildad - la contravvenzione della legge porta al male
Zofar -
La teoria della retribuzione
Non è più come nel pensiero precedente >>>
Se fai il bene, allora avrai bene e viceversa
tre cose rimangono e sono la ricompensa di Dio:
i figli
la fama
i tuoi averi
nel caso in cui manchino queste cose, tale mancanza sarà un segno di peccato (ad esempio le donne sterili della bibbia)
il difetto fisico è rappresentazione del peccato, del male
il libro di Giobbe è stato scritto proprio per distruggere questo meccanismo
Dal 1100 d.C. viene minimizzato / depotenziato Giobbe con questa falsa virtù morale - falsamente attribuitagli
egli è invece insistente, franco, diretto e chiede, esige una risposta da Dio
chiama in causa Dio per il male nel mondo
In tutti i 42 due libri Dio parla pochissimo
Dal capitolo 3 (primo lamento di Giobbe) al capitolo 33 Dio non parla
C'era un uomo che stava male, e alla fine Dio lo ricompensò
Gb 1, 1-3
Viveva nella terra di Us un uomo chiamato Giobbe, integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Gli erano nati sette figli e tre figlie; possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
Era benedetto in ogni aspetto della sua vita!
Gb 1, 6-12
Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo". Il Signore disse a Satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male". Satana rispose al Signore: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!". Il Signore disse a Satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui". Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
Satàn: l'accusatore - era un personaggio della corte del re persiano - una sorta di pubblico ministero che riferiva dei comportamenti delle persone - "ma sei sicuro che lui non ti ami per quello che ha?"
Gb 1, 20-22
No, sembra che l'avere non sia fondante per la relazione di Giobbe con Dio
Gb 2, 4-6
Allora il tentatore propone di toccare la vita stessa, privandolo della salute - la prova che propone Dio non è mai totale
Gb 2, 9-10
Qui la moglie viene citata: ha "mollato" prima di Giobbe - anche Satàn sparisce... cambierà lo scenario
Gb 2, 11 e seg.
Compaiono i suoi tre amici (vedi sopra) e stanno in silenzio.
è un silenzio che contempla il male che capita al giusto ed è un silenzio senza risposta.
Dal capitolo 3 si scatena il grido di Giobbe che parla direttamente con Dio
un parallelo anche in Geremia 20 (14-18)
Salmo 88: l'unico salmo che non finisce in gloria
le risposte di Giobbe sembrano contrapporsi ai salmi di ringraziamento
Giobbe sposta l'attenzione dalla legge, dal dogma, a sè stesso - al suo rapporto con Dio
è un dialogo aperto a Dio, anche se completamento pervaso di critica e richieste - senza risposte
le risposte proseguiranno fino al capitolo 14
il dialogo è articolato in moltissimi interventi e ripetute riprese proprio per dimostrare la forza di opposizione contro la logica della retribuzione
il gioco è far sentire colpevole Giobbe; cercano di far rientrare Giobbe nella logica del "mainstream"
(proposto da Monica)
Fino a qui contava il principio della retribuzione
I tre amici rappresentano la religione (dirà Bonhoeffer) - che è un'inciampo per incontrare il Signore
Come mai il principio della retribuzione è ancora così importante al giorno d'oggi?
"Signore, Perchè ho perso il lavoro... non ho fatto niente di male!"
Nessun uomo è senza peccato, nessuno è puro di fronte a Dio
Dio, che è giusto, punisce il peccatore - il verdetto di Dio
tramite il rimprovero di cui sopra, pentiti e dai ragione a Dio (1Re8)
è il più vecchio
Gb4,1-11;17;19
tutti siamo peccatori!
"Può l'uomo essere più retto di Dio, o il mortale più puro del suo creatore?"
la natura dell'uomo è BUONA (Gen1) - contro questo Elifaz
Dio non può volere il male per gli uomini retti!
Siamo precari e fragili, fatti di fango
Gb5 : l'uomo è prigioniero del suo male
"Ecco, questo l'abbiamo studiato a fondo, ed è vero. Ascoltalo e imparalo per il tuo bene".
segue la risposta di Giobbe:
Gb7,12-21
anti-tesi al Sal8
anti-tesi alla creazione!
Gb8,1-10
Dio è giusto!
Può forse Dio sovvertire il diritto o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
se non fosse così Dio sarebbe ingiusto!
fedeltà <> benedizione
infedeltà <> maledizione
il fondamento è il diritto di Israele e della sua storia
la risposta di Giobbe:
Gb9
Per questo io dico che è la stessa cosa: egli fa perire l'innocente e il reo!
si tratta di una giustizia capricciosa, un po' a caso
come posso fidarmi di Lui?
Gb10,18-22
come se la nascita e la morte si toccassero
è una contestazione della stessa vita? o verso Dio?
Il Naamatita
è molto aggressivo
Gb11,1-10
Dio è l'unico ad essere sapiente, Giobbe ti nascondi dietro le parole!
ispirazione del Sal1 (il salmo delle due vie)
risponde Giobbe:
Gb12
Gb13
Sono diventato il sarcasmo dei miei amici, io che grido a Dio perché mi risponda; sarcasmo, io che sono il giusto, l'integro!
è meglio per me morire che non dialogare con Dio
Gb9,20-21
Gb27,4-6
Gb23,10-12
Davanti a Dio l'uomo è di valore
Gb13,3;14-15
Giobbe vuole solo parlare con Dio!
Gb29,22-23;30-31
non ho alcuna speranza con Dio - ciononostante vuole parlare con Lui
ma tu Dio non vuoi parlare con me!
La vita dell'uomo non è riducibile ad un caso accademico: essa può essere affrontata solo in un faccia-a-faccia con Dio
è un cambio clamoroso per tutta la storia di Israele - addirittura a tutta l'umanità
Qual è il male di Giobbe?
Gb31 - il canto dell'innocenza
12 punti per dimostrare la sua tesi
perchè Dio sta 37 capitoli in silenzio?
Gb38
Dio parla in mezzo a eventi portentosi (l'uragano)
quando parla è segno di una intimità
ha parlato con poche persone nella Bibbia - Mosè certamente, Abramo almeno una volta, con Davide.. più che altro tramite i profeti; con Giobbe parla direttamente
dice: tu mi istruirai ed io ascolterò; chi sei per conoscere il piano di Dio sulle cose?
il tuo male non sarà che vuoi avere il controllo anche di me (Dio?)
non sarà che vuoi capire prima di agire?
tu stai vedendo l'immensità che ti è sempre presente
io sono onnipresente perchè il creatore
tutto l'universo ha una armonia che forse non vedi
nel mio essere io sono libero e tu non puoi ragionare su questa mia libertà e fantasia
ti propongo 3 punti:
se non eri presente, perchè vuoi il controllo?
non puoi essere ovunque!
non puoi sapere tutto!
e ti chiedo quindi di mollare il controllo e di non pretendere di sapere tutto
In conclusione Giobbe si affida a Dio definitivamente
Gb40,1-5
Dio critica i tre amici
Gb42,7
Dio accetta di essere contestato!
Gb40,4 : sono "leggero" qalal
Gb42,12-16 "sazio di giorni"
Sia nella prosperità sia nella desolazione parla a Dio perchè lui ti accompagna.
se ti relazioni, scopri una intimità con Lui che ti sorregge
contestate ogni forma
non si tratta di un discorso sull'essere appropriati per entrare il relazione a Dio